Un trittico crudele che analizza con precisione tre diverse situazioni di vita quotidiana dove l’essere umano è in relazione con altri e sceglie di essere, o non essere, sincero.
In amore, in amicizia o in solitudine l’uomo tende a mentire perfino a se stesso.
In una società dove tutto viene costantemente dichiarato, (posizione, amici, figli, conquiste lavorative) quando siamo davvero autentici e sinceri?
Suddiviso in tre atti unici, apparentemente autonomi, eppure profondamente legati, lo spettacolo avanza in una spirale macabra scardinando e destrutturando il linguaggio e il corpo degli attori che agiscono la scena.
Ogni atto si focalizza, attraverso uno studio mirato, su un tema: il primo sul tradimento, il secondo sulla libertà e il terzo sulla morte.
Quest'idea artistica parte da tre immagini bibliche: l’ultima cena, le figure di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden, e la passione e morte di Gesù.