Progetto

Non è quello che credi

progetto relazionale e partecipativo, 2018 - Ideato come progetto di mediazione artistica per MUM, I’M SORRY, Non è quello che credi è un(a serie di) laboratorio di indagine sul potenziale narrativo e il valore degli oggetti personali, e una raccolta. Gli oggetti del nostro quotidiano sono testimoni silenziosi di ciò che assorbono delle nostre vite, muti portatori di storie, di memorie, di contesti culturali e di genere, di tempi storici. Questi oggetti diventano il centro di un’interrogazione e di una narrazione, tanto individuale quanto condivisa. L’esperienza individuale e quella collettiva si fondono, creando un profondo momento di condivisione e scambio, di racconto di sé tramite gli altri, e viceversa, creando dei cortocircuiti tra quello che è e quello che si crede sia. Di volta in volta, i risultati del workshop (brevi testi scritti o elaborati grafici) assumono output diversi, a seconda del contesto e della situazione, diventando parte integrante di una mostra e una serie di cartoline dedicata ai partecipanti (come al PAC, Milano), una piccola mostra essi stessi (con le partecipanti dell’esperienza al MART di Rovereto), una piccola fanzine (con gli studenti della LUCA School of Arts, Bruxelles), un reading ad alta voce, e così via. Di ogni esperienza viene raccolta la traccia audio dei racconti personali legati al proprio oggetto e documentazione fotografica dello svolgimento e degli elaborati, con l’intento poi di creare una piattaforma multimediale (o una pubblicazione) in cui far confluire i risultati delle diverse esperienze.

WEIGH STATIONwww.weighstation.eu
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