Regia e Drammaturgia Nadja Grasselli
In scena
Emanuele Cerra
Marta Marchi
Nicolò Polesello
Clara Setti
Creazioni sonore dal vivo: Antonio Bertoni
Disegno Luci: Luca Brun
Video promo: Nuno Escudiero
Riprese e montaggio video: Marco Leonardo Pieropan
Grafica: Camilla Prosser
Costumi: Anna Cerbaro
Foto di scena: Daria Akimenko
Produzione: Una collaborazione tra Evoè!Teatro e LMN-Liminale Räume
Realizzato Con il contributo di
PAT – provincia autonoma di Trento
Con il sostegno di
Comune di Rovereto, ufficio cultura – assessorato alla contemporaneità
Firestarter Network
Lo spettacolo:
A partire dalla prima guerra mondiale la guerra è. Non esiste per essa ormai la possibilità di un altro tempo verbale perché da allora ci ritroviamo in uno stato di guerra permanente, senza limiti spazio-temporali.
Dove e quando inizia una guerra? E soprattutto quando e dove finisce?
Siamo mai stati in guerra?
È guerra è uno studio sui confini della guerra. A questo fine è stato ideato e costruito uno strumento musicale appositamente per questa messinscena.
Partendo da Gli ultimi giorni dell’umanità, dai fatti riportati e dalle complesse riflessioni di Kraus, questo lavoro studia un processo iniziato a partire dalla prima guerra mondiale per affrontare in maniera critica aspetti contemporanei: per mettere in luce e soprattutto in dubbio meccanismi di guerra, che hanno ormai assunto dimensioni quasi cibernetiche.
Nadja Grasselli
Sinossi:
La scena si compone e ricompone continuamente dal prologo all’epilogo all’interno di un ring che viene costruito con una corda di tessuto per tre lati e sul lato frontale con una „corda armonica“. La corda è animata da un musicista che con suoni e strumenti originali si unisce, si affianca, si interpone, si mescola, disturba e modifica quello che accade in scena.
All’interno del ring quattro figure si incontrano incessantemente in una sequenza di immagini e situazioni e passano dall’essere personaggi a persone, a ingranaggi, a figurine: si affrontano e scontrano sul campo della quotidianità die giorni nostri.
I quadri che si susseguono con le diverse situazioni creano un ponte tra il testo di Kraus e la drammaturgia originale composta dall’autrice Nadja Grasselli che analizza quel meccanismo che ha le sue radici nel primo conflitto mondialie e che tutt’ora permea l’attuale nostra società.