Progetto

BANDIERINE AL VENTO

Regia Toni Cafiero in scena Clara Setti Silvio Barbiero Marta Marchi Emanuele Cerra Traduzione testo: Nadja Grasselli Scenografia e Costumi: Sandra Dekanic Disegno Luci e Tecnica: Luca Brun Coreografie: Maura Di Vietri Progetto Grafico: Camilla Prosser Video: Silvio Franceschet Foto debutto: Mirko Piffer Produzione Il quadro perfetto... Una famiglia come tante, un padre in carriera, una moglie casalinga e due figli con dei sogni nel cassetto.. una colazione in famiglia.. la facciata della perfezione alla vigilia della ricchezza in un'atmosfera quasi monicelliana.. un futuro radioso si prospetta..ma poi.. Sinossi: L'opera inedita del giovane autore tedesco, tratta il tema della famiglia intesa come cellula economica di base della società, forma primitiva di organizzazione tra esseri umani. L'economia è la vera protagonista dell'opera, il vento che fa muovere i vari personaggi, bandierine che cercano di stare “insieme” nonostante tutto. Quanto condiziona l'economia i nostri rapporti e le nostre relazioni? E la Famiglia, come si sviluppa in un contesto dove tutto è governato dal denaro? Come assimila e reagisce ai cambiamenti della società? Si parte dalle aspirazioni, dai sogni, dalle idee dei suoi membri, raccontate al pubblico come fotografie d'infanzia di qualcosa che è stato nell'attimo in cui le porte del futuro si stanno per aprire: un padre che inaugura una ditta, i figli alla vigilia dell'università, futuri giornalisti, scrittori o ingegneri, una moglie amorevole impegnata nella cura di casa e ragazzi.. La trama è un continuo gioco di incidenti, circostanze, ribaltamenti, interventi con il pubblico che tra un sorriso e l'altro tende verso un finale, dove i personaggi, prima burattinai di un sistema economico, alla fine verranno da quest'ultimo travolti. La famiglia, cellula di base della società, viene inesorabilmente portata alle sue estreme e paradossali conseguenze... La regia: affidata a Toni Cafiero, dipinge il lavoro a tinte forti: le scenografie e i costumi sono tanti e dichiaratamente “cheap” quasi a richiamo di una discarica da consumismo sfrenato, le musiche altisonanti si affiancano a coreografie trashpop che danno forma a visioni e sogni, talvolta estroversi e chiassosi, e talvolta intimi e taglienti.

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